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| LA politica entra in gioco Una delle critiche più comuni contro Sony è che ha atteso troppo tempo per informare i consumatori che i loro dati potevano essere stati compromessi. Mentre i politici, come il senatore americano Richard Blumenthal, e i governi di tutto il mondo si sono limitati a criticare Sony per non essere riuscita a tutelare la privacy dei propri utenti, è solamente l'Australia che, attualmente, sta facendo qualcosa al riguardo. Infatti, dei milioni di utenti PSN di tutto il mondo i cui dati sono stati rubati dagli hacker, ben 1.560.791 erano cittadini australiani. Il governo australiano ha quindi annunciato dei progetti di legge per introdurre una nuova normativa che obbligherà le aziende come Sony ad annunciare violazioni alla sicurezza e il furto di informazioni personali immediatamente dopo l'accaduto. Il ministro Brendan O'Connor si è detto "molto preoccupato" per il potenziale furto di informazioni personali, e deluso dalla decisione di Sony di attendere "diversi giorni" per avvisare i propri clienti della violazione. Come tale, ha detto, una legge al riguardo sembra essere necessaria. Detto questo, non ha fatto riferimento soltanto a Sony. "Sony non è sola. Abbiamo visto gravi incidenti relativi alla privacy negli ultimi mesi, che coinvolgono anche altre grandi aziende", ha detto O'Connor, apparentemente riferendosi agli incidenti che hanno visto coinvolte aziende come Dell Australia e Telstra. "Il governo australiano sta indagando sull'incidente", ha dichiarato Timothy Pilgrim, Commissario australiano per la Privacy, aggiungendo che è in attesa di ricevere le risposte a una serie di domande inviate direttamente a Sony per chiarire cosa effettivamente sia successo..
fonte:bitcity
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